GR.A.MONT

Grani Antichi Montespertoli

Le priorità

Le principali priorità del progetto sono:

=

Promuovere l’organizzazione della filiera agroalimentare e la gestione dei rischi nel settore agricolo.

=

Promuovere il trasferimento di conoscenze e l’innovazione nel settore agricolo e nelle zone rurali.

=

Migliore integrazione dei produttori primari nella filiera agroalimentare attraverso i regimi di qualità, la promozione dei prodotti nei mercati locali, le filiere corte, le associazioni di produttori e le organizzazioni interprofessionali. 

Gli aspetti innovativi

Attualmente la coltivazione del frumento in Toscana non riesce a garantire un reddito sufficiente
per l’agricoltore. Questo comporta anche l’abbandono delle aree marginali che risultano molto onerose da coltivare, sia per le basse rese che per le difficoltà tecniche della coltivazione. La valutazione del germoplasma delle varietà antiche di frumento tenero toscane non iscritte a repertorio e la costituzione di un sistema di riproduzione di semente certificata sviluppate grazie a questo progetto, hanno permesso di ottenere materiale genetico perfettamente adattato alle condizioni pedoclimatiche delle zone di coltivazione. L’identificazione di varietà adattate all’ambiente, con migliorate caratteristiche qualitative nutraceutiche ed organolettiche, rappresenta una nuova opportunità di reddito per gli agricoltori. In generale poi, possiamo ipotizzare che queste coltivazioni possano rappresentare una valida alternativa per i terreni agricoli al limite della marginalità con orografia più complessa.

Obiettivi

L’obiettivo principale del progetto è quello di ottenere una filiera produttiva del frumento tenero utilizzando seme locale certificato.

Gli obiettivi specifici sono:

\

Identificazione
delle varietà

Identificare le varietà antiche di frumento tenero autoctone più produttive per le condizioni pedoclimatiche dell’area territoriale del PIF e adattabili alle pratiche agronomiche moderne.

\

Valutazione dell’interazione
con l’ambiente

Valutare le interazioni genotipo ambiente al fine di ottenere indicazioni sui migliori areali di coltivazione.

\

Iscrizione al repertorio regionale
con l’ambiente

Iscrivere al repertorio regionale le varietà antiche selezionate come varietà da conservazione.

\

Ottimizzazione degli appezzamenti

Ottimizzare la coltivazione degli appezzamenti destinati alla riproduzione del seme certificato;

\

Identificazione delle influenze

La definizione dell’influenza delle tecniche agronomiche e del pedoclima sulle caratteristiche reologiche e qualitative quali proteine, polifenoli e digeribilità.

\

Produzione di semente certificata

Mettere a disposizione a tutti i partecipanti al PIF, il materiale valutato ed identificato all’interno di questa sottomisura, attraverso la produzione di semente certificata.

\

Messa a punto per l’utilizzo

Messa a punto delle tecniche di trasformazione della granella e della farina (es. processo di panificazione) ottimali per l’utilizzo delle varietà antiche selezionate.

Azioni progettuali

Azione 1

Coordinamento e gestione delle attività di campo

Sono state svolte le seguenti attività:
– Predisposizione del protocollo agronomico di dettaglio e verifica della sua applicazione da parte delle aziende agricole coinvolte
– Assistenza in campo alle aziende agricole coinvolte;
– Verifica dell’attuazione dei singoli interventi;
– Gestione dei rapporti con gli Enti istituzionali nel corso della realizzazione del progetto;
– Gestione della comunicazione all’interno della rete di cooperazione e condivisione delle informazioni relative al progetto, da realizzarsi anche attraverso l’utilizzo di piattaforme web;
– Predisposizione dei rapporti di monitoraggio sullo stato di avanzamento delle attività del progetto;
– Raccolta della documentazione tecnica e predisposizione della relazione di progetto.

Azione 2

Valutazione del genoplasma

Caratterizzazione pedoclimatica dell’areale di riproduzione e avvio procedura per iscrizione a registro delle varietà da conservazione.

Ogni azienda agricola pilota ha messo a disposizione del progetto circa 3 ettari. Le prove di valutazione delle 12 varietà antiche di frumento tenero sono state eseguite solo il primo anno di progetto, tramite prove parcellari ripetute in ognuna delle 4 aziende pilota confrontandole con due varietà moderne, come ad esempio Bologna e Bolero.

 

Azione 3

Mantenimento in purezza seme base

Delle varietà testate nella precedente azione sono state selezionate quelle migliori come resa e qualità della granella e anche quelle meglio adattabili ai diversi areali climatici. Di queste varietà è stata avviata la moltiplicazione del nucleo di base, e eseguita l’epurazione rimuovendo le spighe che non risultano conformi all’ideotipo varietale.

Azione 4

Riproduzione seme base

Ogni azienda ricevuto il seme pre-base delle varietà selezionate che meglio si erano adattate alle condizioni pedoclimatiche aziendali, ottenuto nella precedente azione, ha destinato alla semina del materiale pre-base l’appezzamento che nell’annualità precedente è stata coltivata con il sovescio multiessenza.

Azione 5

Valutazione caratteristiche qualitative e tecnologiche

Ciascuna delle varietà di frumento tenero utilizzate nelle prove agronomiche è stata valutata sia a livello produttivo che nutraceutico. Con questi dati è stato possibile confrontare le caratteristiche nutrizionali e nutraceutiche delle varietà tra loro, e valutare come queste caratteristiche siano influenzate dall’interazione con l’ambiente di coltivazione testato.

Azione 6

Rilevazione dati economici

per la produzione di semente certificata di varietà di frumento non convenzionali

L’azione ha come obiettivo la stima dei costi medi di produzione della semente di frumento tenero nella filiera del progetto PIF. Nell’arco del progetto sono stati rilevati i costi di produzione dal campo fino al confezionamento della semente con indagini presso tre aziende agricole che producono la granella e l’azienda sementiera che la trasforma e commercializza.

Documenti Scaricabili